Convegno della Cgil sull’immigrazione: la mia riflessione

Venerdì ho partecipato al dialogo promosso dalla CGIL del Veneto con Susanna Camusso e Renzo Guolo e moderato da Pierangela Fiorani. Per punti:
– Ottima occasione offerta dalla CGIL, è importante attivare iniziative come quella di venerdì: in un tempo in cui siamo travolti da informazioni contraddittorie e che eccitano ondate emotive irrazionali, diventa decisivo avere luoghi in cui si sviluppa un punto di vista razionale e che parla sia al cervello che al cuore delle persone. Dobbiamo moltiplicare occasioni in cui si crea cultura diffusa.
– Il fenomeno migratorio è al centro del confronto in Europa: c’è chi vuole affrontarlo nella sua giusta dimensione, e quindi in maniera unitaria (ma dobbiamo inserire questa materia nei Trattati, al momento non c’è nulla) e chi lo usa come argomento per eccitare nazionalismo e xenofobia nelle rispettive opinioni pubbliche.
– Dobbiamo essere all’altezza di questa sfida: non è solo una questione di essere “buoni”, ma di affrontare con razionalità e lungimiranza il tema. Non è pensabile che le popolazioni di tutta l’Africa e del Medioriente – fuggendo da guerre, miseria, cambiamenti climatici – vengano in Europa, ma l’Europa deve fare i conti con alcuni numeri: siamo il 7% della popolazione mondiale (mezzo miliardo di persone) e solo il 4% degli under 31; secondo Bloomerg avremo bisogno di 42 milioni di nuovi europei entro il 2020 (cioè domani) e 250 milioni entro il 2060 per tenere in equilibrio il sistema pensionistico; oggi, in media, ci sono 4 persone in età lavorativa in UE per ogni pensionato; nel 2050 ce ne saranno solo 2; le tasse pagate dagli stranieri superano i benefici che ricevono dal welfare nazionale di quasi 4 miliardi di euro (dati della Fondazione Moressa). E potremmo continuare…
– A Padova vediamo la differenza tra chi agita (e usa) i problemi e chi cerca di affrontarli. E risolverli. Noi abbiamo integrato centinaia di famiglie che hanno lasciato via Anelli, nessuno ne parla più, il lavoro dei mediatori e degli assistenti sociali è stato straordinario: non si trattava esclusivamente di un tema di sicurezza. E tengo anche a sottolineare la straordinaria festa della democrazia rappresentata 4 anni fa dall’elezione della Commissione Stranieri. Infine, guardiamo alla situazione dell’ex caserma Prandina: le mamme si lamentano dei richiedenti asilo al vicino parco Cavalleggeri, ma se il Sindaco avesse collaborato col Prefetto certi disagi non ci sarebbero. Anche in questo caso – semplice, piccolo – si vede la differenza tra chi cerca una soluzione e chi cerca solo scuse per non risolvere i problemi e usarli per la propria propaganda.

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