Un senso di impotenza, peggio della paura

Bruxelles 22 marzo 2016. Questa é la seconda volta nella mia vita che vivo la tragedia di una città drammaticamente colpita dal terrorismo. La prima fu l’11 settembre 2001; allora, con una decina di colleghi consiglieri, mi trovavo a Washington per studiare le istituzioni del Federalismo americano. La notizia dell’attacco aereo alle torri gemelle e al Pentagono arrivò su di noi in modo strano, non ci dette il tempo di capire e sembrò sulle prime una fantasia holliwoodiana. Poi la gente che, riversatasi per le strade, piangeva, il traffico impazzito in cui rimanemmo imbottigliati per ore, Il fumo che vedevamo salire dall’edificio del non troppo lontano Pentagono ci persuase che stavamo vivendo un incubo incredibile ma reale. Oggi l’attacco all’aeroporto di Bruxelles, dove passo due volte alla settimana, e poi la bomba nella metropolitana a pochi metri dal Parlamento, mi hanno fatto vivere analoghe sensazioni. L’incredulità, la rabbia e l’impotenza, il dolore e la pietà per chi è morto e l’incapacità di comprendere fino in fondo che sta accadendo fuori e dentro di noi. Sono sensazioni che si potevano cogliere questa mattina, prima nei cittadini per la strada e poi tra i colleghi e i lavoratori del Parlamento.
L’attacco terroristico produce istantaneamente l’effetto di ridurre la confidenza e la fiducia tra le persone. E infatti questa mattina tutti parlavano sottovoce con l’effetto di un silenzio surreale rotto solo dalle sirene delle ambulanze perfettamente udibili all’interno del palazzo. Non il solito vociare, solo un sussurrare, segno di un volersi in qualche modo tutelare da altre orecchie improvvisamente diventate ostili e infide. Ed era così anche nelle aree di servizio della strada che percorremmo tra Washington e Ottawa 15 anni fa, nessuno parlava al massimo bisbigliava di fronte ai notiziari continui della CNN che trasmetteva con il banner “USA Under Attack!
Nessun sorriso, volti corrucciati e tristi, sguardi persi nel vuoto. Non è la paura, non é solo la preoccupazione per un nemico che ti assale all’improvviso e come un maglio colpisce è distrugge quello che sta sotto, é l’impotenza e la rabbia conseguente. Non si sa cosa fare e come reagire come molti di noi vorrebbero fare. Ecco l’impotenza é peggio della paura, la paura si può dominare, si può fare qualcosa ma con l’impotenza non si va da nessuna parte e lo si legge nei volti. Gli stessi volti che vedemmo in USA quell’11 settembre di tanti anni fa.

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