RITORNARE ALL’ECONOMIA REALE
L’economia virtuale e speculativa è al cuore della crisi economica e sociale che colpisce l’Europa. La soluzione verrà dall’economia reale, da quei settori che producono veramente delle cose. D’altra parte, le misure prese dalla Banca Centrale Europea (BCE) negli ultimi mesi hanno dimostrato che la ripresa può essere ottenuta anche attraverso l’azione dell’Unione europea. L’Europa è stata a lungo una regione industriale leader e, in questi tempi turbolenti, è nostra responsabilità mantenere questa leadership a livello globale senza sacrificare il nostro modello sociale.
La chiave del futuro dell’Europa è una politica industriale intelligente. L’industria rappresenta circa un terzo del valore aggiunto lordo dell’Ue, con i beni industriali che contribuiscono a circa il 75% delle esportazioni europee. La nostra industria mantiene un posto di lavoro su tre, dando occupazione a circa 57 milioni di persone e rappresentando l’80% della spesa in Ricerca & Sviluppo.Considerando l’indotto, ogni posto di lavoro nell’industria crea circa altri due posti di lavoro nei relativi servizi e l’impatto sull’occupazione è colossale.
L’INDUSTRIA AL CUORE DI TUTTE LE POLITICHE UE
1PROBLEMA
L’industria dell’Europa sta perdendo terreno. I mercati emergenti producono a costi minori e molte aziende delocalizzano la propria produzione fuori dall’UE. Fino ad oggi, c’è stata un’evidente mancanza di riflessione strategica nelle politiche dell’UE e questo ha portato ad una politica industriale debole e inefficiente.
SOLUZIONE
L’Europa ha bisogno di più aziende. La re- industrializzazione dell’Europa deve essere una priorità trasversale ai settori per l’Unione europea. Tutti i nostri sforzi dovrebbero essere diretti a rendere l’UE una potenza industriale competitiva a livello globale. A questo scopo, tutte le altre politiche – ricerca, energia, fondi strutturali e di coesione, politica regionale, commercio, affari giuridici, mercato interno, pesca, ecc. - devono essere formulate avendo ben chiaro in testa la nostra politica industriale. L’industria gioca un ruolo centrale nella crescita sostenibile e per l’occupazione, e costituirà le fondamenta della nostra ripresa economica.
PROMUOVERE RICERCA E INNOVAZIONE
2PROBLEMA
L’Europa sta rimanendo indietro nelle nuove tecnologie. Perché non c’è una Silicon valley europea?
SOLUZIONE
Investire di più in Ricerca, Sviluppo e Innovazione. E’ necessario dedicare risorse crescenti e creare reti innovative per mettere insieme università, centri di ricerca e aziende, coprendo l’intera catena del valore, coinvolgendo anche le PMI. L’Europa ha bisogno di un cambio di mentalità per migliorare il dinamismo all’interno delle università e delle aziende. C’è bisogno di flessibilità nel programma Horizon 2020 – lo strumento finanziario dell’Unione europea per la realizzazione di un’Unione della ricerca e dell’innovazione. La flessibilità nelle regole di partecipazione e l’apertura dovrebbero facilitare il flusso di idee e di informazione.
STIMOLARE LA CREATIVITÀ
3PROBLEMA
L’Europa non sfrutta pienamente la propria creatività. Le menti migliori e più brillanti spesso lasciano l’Europa per andare a lavorare da qualche altra parte, portandosi con sé il potenziale di crescita e innovazione.
SOLUZIONE
Sostenere i giovani e incoraggiare le nuove idee, dare più spazio alle industrie creative, al design, all’arte, ecc. La registrazione di un brevetto dovrebbe essa resa più semplice e le scoperte della ricerca dovrebbero essere protette da un diritto d’autore adeguato.
QUALIFICHE E FORMAZIONE CHE REALIZZINO IL POTENZIALE DI OGNUNO
4PROBLEMA
Una combinazione di alta disoccupazione giovanile e mancanza di un contesto adeguato per realizzare il massimo potenziale di ogni europeo chiude troppe porte ai giovani.
SOLUZIONE
Migliorare la qualità dell’educazione. Serve flessibilità per permettere un pieno sviluppo personale, delle capacità migliori e dei sistemi innovativi di apprendimento e formazione. Dovrebbero essere date nuove formule ai giovani affinché inizino a lavorare mentre studiano, come la Garanzia Europea per i Giovani. Questo faciliterà la transizione verso un lavoro a tempo pieno. Investire nelle persone è fondamentale se vogliamo avere un’industria europea capace di gestire le maggiori sfide sociali in modo socialmente sostenibile. La conoscenza non ha età e l’Europa deve investire nella formazione permanente.
INCLUSIONE DEI LAVORATORI PER PERMETTERGLI DI CONDIVIDERE UNA VISIONE
5PROBLEMA
Grandi licenziamenti e lavoratori demoralizzati. Quelli abbastanza fortunati da conservare il proprio posto di lavoro spesso si sentono soltanto una ruota dell’ingranaggio. Hanno bisogno di condividere una visione comune e di sentirsi una parte considerata di un progetto più ampio.
SOLUZIONE
Meno gerarchia e più partecipazione. Dare fiducia ai lavoratori e sviluppare un’atmosfera di lavoro inclusiva. Costruire fiducia con i sindacati e promuovere un autentico dialogo sociale, la partecipazione dei lavoratori e un maggiore coinvolgimento dei consigli di fabbrica.
PICCOLE E MEDIE IMPRESE
6PROBLEMA
Le PMI europee (inclusi gli artigiani, le micro imprese, quelle gestite a livello familiare o le aziende dell’economia sociale) dipendono ancora largamente dai propri mercati domestici nonostante le opportunità fornite dal mercato unico allargato e dalla globalizzazione. Le PMI devono affrontare la forte concorrenza delle multinazionali con migliore accesso a prezzi più bassi e a costi minori del lavoro.
SOLUZIONE
Migliorare la competitività delle PMI promuovendo le nuove tecnologie, limitando i costi energetici, promuovendo una legislazione che incoraggi le assunzioni, riducendo la burocrazia e sviluppando un’amministrazione pubblica moderna che sostenga le PMI.
UNA STRATEGIA INTERNAZIONALE PER IL COMMERCIO
7PROBLEMA
L’Europa ha una bilancia commerciale negativa. In un mondo globalizzato, le aziende hanno bisogno di essere in grado di confrontarsi con una concorrenza crescente da parte delle economie sviluppate ed emergenti e di sfruttare le opportunità fornite dai nuovi mercati di questi Paesi. C’è un legame diretto tra internazionalizzazione delle aziende e migliori prestazioni. Le attività internazionali rafforzano la crescita, aumentano la competitività e sono alla base della sostenibilità a lungo termine delle aziende.
SOLUZIONE
Dobbiamo aprire nuovi mercati ai nostri prodotti. Siamo competitivi sulla qualità e sugli alti standard. Sui diritti ambientali, lavorativi e sociali. Dobbiamo introdurre una nuova filosofia nel commercio internazionale. Lo chiedono i cittadini responsabili.
RISPARMIO ENERGETICO
8PROBLEMA
Dipendenza da importazioni energetiche (petrolio e gas) sempre più costose; l’industria concentra i propri sforzi sul taglio del costo del lavoro, piuttosto che su quello dell’energia.
SOLUZIONE
Solo il 20% dei costi deriva dal lavoro, mentre il 40% è rappresentato dall’energia. Tagliamo la bolletta energetica! E con questa le emissioni. L’efficienza energetica ha un potenziale enorme per ridurre i costi. Lo sviluppo di fonti energetiche pulite e sostenibili, come le rinnovabili, fornirà un’energia sicura e stabile nel lungo termine.
Investimenti in efficienza energetica e in energia pulita = investimenti in Europa, stimolo all’industria e creazione di posti di lavoro. Un euro speso in Europa vale molti euro spesi fuori in importazioni di petrolio e gas.
AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ
9PROBLEMA
Il modello attuale è insostenibile, costoso e crea dipendenza da regioni e partner instabili.
SOLUZIONE
Sviluppo di tecnologie ed energie amiche dell’ambiente: trasporti, inquinamento, qualità dell’aria, contaminazione delle acque e dei mari sono problemi crescenti nelle economie emergenti come Cina, Brasile e India. Noi possiamo vendergli la soluzione. Sviluppare anche le tecnologie per il riciclo.
Anche le materie prime sono essenziali. Ad esempio i cellulari hanno bisogno di metalli e materie prime preziose, eppure solo l’1,5 per cento viene riciclato. Sviluppare il settore del riciclo e investire nell’occupazione legata all’efficienza delle risorse, ridurre la dipendenza e aumentare la competitività.
INVESTIMENTI E ACCESSO ALLA FINANZA
10PROBLEMA
Le aziende – soprattutto le PMI e le micro imprese – incontrano difficoltà nell’avere accesso alla finanza e al capitale di rischio.
SOLUZIONE
Le industrie, soprattutto le PMI e le micro imprese, dovrebbero avere accesso ai finanziamenti. Ci sono linee di bilancio europee disponibili come il COSME – il nuovo programma UE per migliorare l’accesso alla finanza delle PMI – o della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), ma dobbiamo anche sviluppare strumenti finanziari innovativi. Queste linee esistenti e quelle nuove dovrebbero essere utilizzate insieme agli altri strumenti dell’UE, come le linee di bilancio per la politica di coesione o per il programma settennale di ricerca Horizon 2020. L’UE deve sviluppare una rete di servizi di sostegno alle imprese per aiutarle a migliorare la propria competitività e per esplorare le opportunità di business nel Mercato Unico e nei Paesi terzi.